Tutela del reddito della famiglia: proteggere i propri cari dalle disgrazie

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La famiglia è universalmente riconosciuta come nucleo sociale per eccellenza, tanto da meritarsi una serie di tutele riconosciute dalla Costituzione.

Essa è centro gravitazionale di affetti, valori e tutele, oggi più che mai. Basti pensare al ruolo sempre meno presente dello Stato nell’assicurare assistenza e sostegno economico a quelle fasce di popolazione svantaggiate che, per svariati motivi, non possono provvedere autonomamente al proprio sostentamento o che hanno bisogno della continua assistenza di una persona per lo svolgimento anche delle più semplici attività quotidiane. Stiamo parlando di minori, anziani, invalidi e inabili.

I familiari rappresentano una vera e propria ancora di salvezza per questi soggetti, senza i quali, per alcuni di loro, sarebbe impossibile la sopravvivenza.

Il punto della questione però è un altro. Incontro a quale destino andrebbero queste persone, nel caso in cui dovesse venire a mancare anche solo uno dei portatori di reddito della famiglia (spesso le famiglie sono persino monoreddito)?

E’ vero che l’amore di un proprio caro non ha prezzo e nessuna somma al mondo sarà mai in grado di colmare il vuoto lasciato nei nostri cuori, ma la scomparsa del sostegno economico di una famiglia, senza le opportune tutele, rischia di trasformarsi in una tragedia con conseguenze più ampie.

Immaginate un signore quarantenne, sposato e con figli minorenni ancora in età scolare. Lui dipendente di una ditta di autotrasporti, la moglie casalinga, casa di proprietà e mutuo ancora da pagare. Per svariate circostanze il nostro quarantenne si ammala e nel giro di qualche mese viene a mancare. Egli era riuscito a mettere da parte una piccola somma di circa quindicimila euro. Al dramma della scomparsa del marito e padre dei due bambini, si somma quello della totale assenza di reddito della famiglia, l’istruzione da garantire ai figli e il mutuo da pagare. L’unica risorsa economica sulla quale potrà contare la famiglia sono i quindicimila euro (al termine della successione), che tra spese di funerale e varie basterà per poco tempo.

Come avrebbe potuto proteggere la propria famiglia il nostro quarantenne?

Lo strumento da utilizzare, in una corretta pianificazione finanziaria della famiglia, per far fronte a rischi di questo tipo è la TCM, ossia la polizza assicurativa caso morte, che a fronte del pagamento annuo del premio, garantisce l’erogazione ai beneficiari delle somme pattuite in caso di decesso dell’assicurato (in alcune polizze è coperto anche il caso di invalidità permanente).

La domanda successiva da porsi è: quale somma devo assicurare?

Non c’è una risposta univoca, e a questa domanda può rispondere solo ciascuno di noi in base agli impegni che ha in essere, allo stile di vita che conduce la propria famiglia, alle esigenze delle persone a carico e così via. Un buon punto di partenza è quello di considerare subito l’ammontare dei debiti a carico (mutui, prestiti, etc.) in modo almeno da non lasciare passività agli eredi e poi considerare il costo annuo della famiglia e quantificare il fabbisogno economico dei soggetti a carico per il tempo fino a quanto non saranno in grado di provvedere autonomamente.

Ad esempio, se si vuol tutelare un minore fino al completamento del ciclo di studi universitari, si dovrà quantificare una cifra da assicurare che tenga conto anche dei costi legati ad un percorso di studi universitari.

Tutelare la propria famiglia passa anche da una corretta pianificazione finanziaria e dalla copertura dai grandi rischi, partendo proprio dalla tutela del reddito che, non allevierà mai il dolore per la scomparsa di una persona cara, ma se ciò dovesse accadere, consentirà di affrontare più serenamente il futuro.

La tutela successoria delle coppie di fatto: Testamento, TCM e Vita Intera

Nell’Italia contemporanea, la famiglia si presenta come una pluralità dinamica e flessibile di soluzioni, che risponde alle nuove caratteristiche della vita sociale e si adatta ad esse: ci si sposa meno e più tardi, la convivenza è molto più frequente, si fanno meno figli, ci si separa e si divorzia più spesso e, di conseguenza, si formano nuove famiglie ricostituite. La famiglia è oggi fondata sull’affetto, basata più sull’amore che sul rigore, è meno normativa e più sociale. Risulta, quindi, insoddisfacente la definizione di famiglia presente nella Costituzione, “Società naturale fondata sul matrimonio”, da cui dipende la tutela previdenziale e successoria dei componenti della famiglia prevista dal nostro ordinamento: diritto alla pensione di reversibilità ed alla quota di legittima del coniuge.

Immaginate la posizione di un cliente cinquantenne convivente con una bella signora quarantenne con figlio minorenne a carico. In caso di premorienza del cinquantenne, senza alcuna pianificazione, nessuna quota ereditaria e nessuna pensione di reversibilità spetterebbe alla convivente. L’unico erede sarebbe il figlio minorenne che, in quanto tale, avrebbe bisogno del consenso del giudice tutelare per l’amministrazione del patrimonio. Il patrimonio ereditato rimarrebbe, quindi, vincolato e non utilizzabile per il mantenimento del tenore di vita della convivente.

Proviamo a valutare i possibili vantaggi di una pianificazione successoria articolata in 3 passaggi: Testamento, Vita intera e TCM.

Attraverso il testamento sarebbe possibile per il cinquantenne assegnare il patrimonio immobiliare al figlio minore, riconoscendo allo stesso almeno la quota di legittima stabilita nel 50%. Con un patrimonio immobiliare inferiore al milione di euro non sarebbe prevista imposta di successione.

Attraverso una polizza a vita intera sarebbe possibile assegnare il patrimonio liquido alla compagna sino al 50% di quota disponibile, abbattendo completamente il carico fiscale altrimenti previsto nella misura dell’8% (Imposta di Successione) e quello relativo ai rendimenti (Imposta sul Capital Gain).

Attraverso una TCM sarebbe infine possibile aumentare la tutela successoria della compagna in considerazione dell’effetto leva che tale tariffa è in grado di generare. La quota disponibile, infatti, viene “consumata” dai soli premi, notoriamente molto contenuti in confronto alla possibile prestazione della Compagnia.

A questo punto, il Consulente Finanziario, secondo voi, può svolgere un ruolo attivo nella sensibilizzazione verso le esigenze di copertura e nella raccomandazione delle soluzioni di tutela della coppia di fatto, ancora priva in Italia di riconoscimento giuridico?

C’era un volta il materasso

Vi è mai capitato di assistere ad una discussione e sentirsi dire: “meglio il materasso”. Oppure, di ricevere delle banconote tutte perfette ma con odori spiacevoli?

Mi sono fatto una domanda: se dopo tanti anni rimane ancora impresso “il materasso”, come sistema di risparmio, c’è qualcosa che non funziona. Eppure, ancora oggi, con questo sistema, c’è chi detiene banconote nella vecchia lira (perché le aveva dimenticate) , non più convertibili, c’è, anche, chi non si ricorda più dove le nasconde (banconote). Il risparmio è necessario per far fronte agli eventi della vita; alle necessità presenti e future e la cultura del risparmio esiste, anche se risulta sempre più difficile, solo che spesso è effettuata in maniera non corretta.

In effetti, le disavventure avvenute sul risparmio e la diffidenza alimentata verso i Professionisti del risparmio gestito, fanno sì che il risparmio rimanga ancora oggi oggetto e risorsa della Banca tradizionale o delle Poste.

Dopo tanti anni le cose non sono molto cambiate; parlare di pianificazione dei risparmi è ancora per pochi.

Qualcuno l’ha definito “Un nuovo Mondo” io aggiungo un nuovo modo per investire e pianificare il nostro ciclo di vita: non solo investimenti, ma consulenza su esigenze specifiche; su donazioni, successioni e passaggi generazionali ad esempio. La valutazione degli investimenti sotto il profilo fiscale diventa sempre più importante; se parliamo, invece, di quiescenza o pensione è indispensabile conoscere le nuove norme della riforma Fornero.

Se infine, il bombardamento mediatico circa crisi finanziaria, truffe e quanto altro, alimenta i vostri dubbi se conviene investire ancora, non è sicuramente il materasso la migliore soluzione.