La pianificazione successoria della famiglia legittima con e senza figli: fai la mossa giusta.

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Cari lettori, come ricorderete, ad agosto ho scritto un articolo riguardante la pianificazione successoria della famiglia di fatto, sottolineando la necessità per tali famiglie di prendere provvedimenti in tal senso, in considerazione del mancato riconoscimento giuridico, in Italia, di tale vincolo affettivo e dell’assenza di tutela finanziaria, assicurativa e previdenziale da parte dello Stato, cui sono condannate tali coppie. Le recenti posizioni del governo, inoltre, non vanno certo incontro alle esigenze di tutela delle coppie di fatto.

Discorso inverso, invece, per quanto riguarda la “famiglia legittima”, ovvero quella riconosciuta dal nostro ordinamento giuridico e tutelata da apposite norme. Apparentemente sembrerebbe superfluo occuparsi di pianificazione successoria per tali famiglie, ma così non è. Anche in questi casi è necessario pianificare la futura assegnazione dei propri beni in modo efficace, integrando consigli legali a soluzioni assicurative. Attenzione, non si tratta di sostituire il notaio nella redazione del testamento. Si tratta, piuttosto, di integrare soluzioni utili al soddisfacimento di bisogni percepiti o più volte latenti di trasferimento della ricchezza alle persone più care. Ad esempio, volendo semplificare, nel caso della famiglia tradizionale composta da due coniugi con figli possiamo individuare due esigenze che spingono i coniugi alla pianificazione:

  1. La tutela dei familiari con trattamento ereditario equo;
  2. Il rafforzamento della posizione i soggetti deboli o meritevoli.

Nel primo caso, la polizza vita intera diviene strumento utile per l’assegnazione della componente liquida del patrimonio a compensazione dei beni non liquidi assegnati per via testamentaria. Infatti, i beni appartenenti ad uno dei coniugi, o ad entrambi,  hanno difficilmente tutti identico valore ed il beneficio di polizza ben si presta a tutelare gli eredi assegnatari di beni di minor valore. La TCM (Polizza vita temporanea caso morte), invece, ben si adatta a coprire eventuali passività legate ai beni da assegnare, come nell’ipotesi di immobili gravati da mutuo.
Nel secondo caso, la polizza a vita intera si fa preferire al testamento per via della privacy che copre il beneficiario. Il testamento, infatti, in qualunque forma esso venga redatto  – pubblico, segreto od olografo che sia – all’apertura della successione viene pubblicato. Nel rispetto dei diritti ereditari, invece, la polizza permette al beneficiario di rimanere riservato. Pensate, ad esempio, all’esigenza di un genitore che non vuole appendere i cartelloni pubblicitari circa il desiderio di rafforzare la tutela del figlio meno fortunato nelle scelte familiari e professionali.

Consideriamo ora il caso della famiglia legittima senza figli. Anche in questo caso possono essere essenzialmente due le esigenze che spingono alla pianificazione:

  1. La tutela reciproca dei coniugi;
  2. Il rafforzamento della posizione di soggetti deboli o meritevoli.

Per quel che riguarda la tutela reciproca dei coniugi, essi hanno generalmente posizioni patrimoniali non trascurabili e spesso equivalenti. Due polizze vita intera con contraente/assicurato un coniuge e beneficiario l’altro divengono strumenti  utili per l’assegnazione della componente liquida del patrimonio a compensazione dei beni non liquidi assegnati attraverso due distinti testamenti “incrociati”, con cui l’uno nomina erede l’altro. La TCM, invece, ben si adatta, come dicevo prima, a coprire eventuali passività legate ai beni da assegnare (come nell’ipotesi di immobili gravati da mutuo) o a fornire il capitale necessario alla liquidazione dei genitori legittimari.
Nel secondo caso (Il rafforzamento della posizione di soggetti deboli o meritevoli) può capitare il caso di un soggetto, il coniuge e/o altro dipendente affettivo, che ha una posizione patrimoniale debole. La polizza a vita intera si fa preferire per l’opzione di rendita utile a garantire flussi di cassa per il mantenimento del tenore di vita, mentre la TCM ben si adatta alla necessità di coprire passività, quali mutui, debiti e carichi fiscali.

In entrambi i casi, la pianificazione testamentaria e assicurativa risultano essenziali quando si vogliono escludere dall’assegnazione dei propri beni fratelli o altri eredi legittimi “scomodi”.

Come abbiamo visto, quindi, le esigenze che possono spingere la famiglia legittima a pianificare la propria successione, possono essere di vario genere e tante altre ne emergono poi caso per caso. Senza volerci addentrare nell’elenco delle varie casistiche, basta ricordare che, nel rispetto delle quote di legittima, l’assegnazione del proprio patrimonio (mobiliare ed immobiliare) è libera e ci consente di poter gratificare economicamente anche quelle persone che, pur prive di vincolo parentale, ci hanno voluto bene e/o ci hanno assistito con amore durante la nostra vita.

Tutela del reddito della famiglia: proteggere i propri cari dalle disgrazie

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La famiglia è universalmente riconosciuta come nucleo sociale per eccellenza, tanto da meritarsi una serie di tutele riconosciute dalla Costituzione.

Essa è centro gravitazionale di affetti, valori e tutele, oggi più che mai. Basti pensare al ruolo sempre meno presente dello Stato nell’assicurare assistenza e sostegno economico a quelle fasce di popolazione svantaggiate che, per svariati motivi, non possono provvedere autonomamente al proprio sostentamento o che hanno bisogno della continua assistenza di una persona per lo svolgimento anche delle più semplici attività quotidiane. Stiamo parlando di minori, anziani, invalidi e inabili.

I familiari rappresentano una vera e propria ancora di salvezza per questi soggetti, senza i quali, per alcuni di loro, sarebbe impossibile la sopravvivenza.

Il punto della questione però è un altro. Incontro a quale destino andrebbero queste persone, nel caso in cui dovesse venire a mancare anche solo uno dei portatori di reddito della famiglia (spesso le famiglie sono persino monoreddito)?

E’ vero che l’amore di un proprio caro non ha prezzo e nessuna somma al mondo sarà mai in grado di colmare il vuoto lasciato nei nostri cuori, ma la scomparsa del sostegno economico di una famiglia, senza le opportune tutele, rischia di trasformarsi in una tragedia con conseguenze più ampie.

Immaginate un signore quarantenne, sposato e con figli minorenni ancora in età scolare. Lui dipendente di una ditta di autotrasporti, la moglie casalinga, casa di proprietà e mutuo ancora da pagare. Per svariate circostanze il nostro quarantenne si ammala e nel giro di qualche mese viene a mancare. Egli era riuscito a mettere da parte una piccola somma di circa quindicimila euro. Al dramma della scomparsa del marito e padre dei due bambini, si somma quello della totale assenza di reddito della famiglia, l’istruzione da garantire ai figli e il mutuo da pagare. L’unica risorsa economica sulla quale potrà contare la famiglia sono i quindicimila euro (al termine della successione), che tra spese di funerale e varie basterà per poco tempo.

Come avrebbe potuto proteggere la propria famiglia il nostro quarantenne?

Lo strumento da utilizzare, in una corretta pianificazione finanziaria della famiglia, per far fronte a rischi di questo tipo è la TCM, ossia la polizza assicurativa caso morte, che a fronte del pagamento annuo del premio, garantisce l’erogazione ai beneficiari delle somme pattuite in caso di decesso dell’assicurato (in alcune polizze è coperto anche il caso di invalidità permanente).

La domanda successiva da porsi è: quale somma devo assicurare?

Non c’è una risposta univoca, e a questa domanda può rispondere solo ciascuno di noi in base agli impegni che ha in essere, allo stile di vita che conduce la propria famiglia, alle esigenze delle persone a carico e così via. Un buon punto di partenza è quello di considerare subito l’ammontare dei debiti a carico (mutui, prestiti, etc.) in modo almeno da non lasciare passività agli eredi e poi considerare il costo annuo della famiglia e quantificare il fabbisogno economico dei soggetti a carico per il tempo fino a quanto non saranno in grado di provvedere autonomamente.

Ad esempio, se si vuol tutelare un minore fino al completamento del ciclo di studi universitari, si dovrà quantificare una cifra da assicurare che tenga conto anche dei costi legati ad un percorso di studi universitari.

Tutelare la propria famiglia passa anche da una corretta pianificazione finanziaria e dalla copertura dai grandi rischi, partendo proprio dalla tutela del reddito che, non allevierà mai il dolore per la scomparsa di una persona cara, ma se ciò dovesse accadere, consentirà di affrontare più serenamente il futuro.

La tutela successoria delle coppie di fatto: Testamento, TCM e Vita Intera

Nell’Italia contemporanea, la famiglia si presenta come una pluralità dinamica e flessibile di soluzioni, che risponde alle nuove caratteristiche della vita sociale e si adatta ad esse: ci si sposa meno e più tardi, la convivenza è molto più frequente, si fanno meno figli, ci si separa e si divorzia più spesso e, di conseguenza, si formano nuove famiglie ricostituite. La famiglia è oggi fondata sull’affetto, basata più sull’amore che sul rigore, è meno normativa e più sociale. Risulta, quindi, insoddisfacente la definizione di famiglia presente nella Costituzione, “Società naturale fondata sul matrimonio”, da cui dipende la tutela previdenziale e successoria dei componenti della famiglia prevista dal nostro ordinamento: diritto alla pensione di reversibilità ed alla quota di legittima del coniuge.

Immaginate la posizione di un cliente cinquantenne convivente con una bella signora quarantenne con figlio minorenne a carico. In caso di premorienza del cinquantenne, senza alcuna pianificazione, nessuna quota ereditaria e nessuna pensione di reversibilità spetterebbe alla convivente. L’unico erede sarebbe il figlio minorenne che, in quanto tale, avrebbe bisogno del consenso del giudice tutelare per l’amministrazione del patrimonio. Il patrimonio ereditato rimarrebbe, quindi, vincolato e non utilizzabile per il mantenimento del tenore di vita della convivente.

Proviamo a valutare i possibili vantaggi di una pianificazione successoria articolata in 3 passaggi: Testamento, Vita intera e TCM.

Attraverso il testamento sarebbe possibile per il cinquantenne assegnare il patrimonio immobiliare al figlio minore, riconoscendo allo stesso almeno la quota di legittima stabilita nel 50%. Con un patrimonio immobiliare inferiore al milione di euro non sarebbe prevista imposta di successione.

Attraverso una polizza a vita intera sarebbe possibile assegnare il patrimonio liquido alla compagna sino al 50% di quota disponibile, abbattendo completamente il carico fiscale altrimenti previsto nella misura dell’8% (Imposta di Successione) e quello relativo ai rendimenti (Imposta sul Capital Gain).

Attraverso una TCM sarebbe infine possibile aumentare la tutela successoria della compagna in considerazione dell’effetto leva che tale tariffa è in grado di generare. La quota disponibile, infatti, viene “consumata” dai soli premi, notoriamente molto contenuti in confronto alla possibile prestazione della Compagnia.

A questo punto, il Consulente Finanziario, secondo voi, può svolgere un ruolo attivo nella sensibilizzazione verso le esigenze di copertura e nella raccomandazione delle soluzioni di tutela della coppia di fatto, ancora priva in Italia di riconoscimento giuridico?